H24 - Emma Margari

Descrizione

Prima di scrivere questo articolo sul nuovo romanzo “H24” di Emma Margari, pensavo di doverlo fare rivolgendomi ai ragazzi. Poi mi sono chiesto: perché un ragazzo, restio a leggere, dovrebbe leggere il mio articolo? Non trovando risposte soddisfacenti ho preferito cambiare il registro per rivolgermi agli adulti. Spero, in questo modo, di arrivare a coloro che hanno la possibilità di proporre dal vivo, a qualche adolescente, la lettura di questo bellissimo libro.

Molte sono le tematiche che si possono sviscerare partendo da “H24”: esso è un mare aperto per chi ha gli occhi inclini a guardare verso l’orizzonte.

Adolescenti e adulti. Nozioni ed emozioni. Libertà e schiavitù. Sono queste solo alcune delle tematiche che sono risuonate nella mia mente durante la lettura. Tuttavia in questo articolo ne voglio affrontare una quarta: le relazioni umane dell’adolescente.

Prossimamente poi pubblicherò due video: 1. un’intervista che noi di NelBelSalento.it abbiamo fatto all’autrice, 2. la presentazione del romanzo da titolo “H24” di Emma Margari presentato il 24 marzo 2023 presso l’”Icaro Space” della casa editrice salentina “I libri di Icaro” per la rassegna #Aperiprima. In quei video verranno proposte nuove visioni.

H24, i luoghi e il tempo.

Il titolo del romanzo prende il nome da quei posti anonimi e privi di calore, dove ci si ferma per lo più per un ristoro veloce al fine di eliminare temporaneamente un bisogno fisiologico dettato dalla natura umana fragile e a volte stanca. Posti fissi e sempre aperti, 24 ore su 24, senza sosta alcuna, neppure durante le feste.

La natura di questi posti si contrappone così al richiamo naturale dell’uomo che ha bisogno di sostare e per farlo scelgono proprio il contrario di sé.

Il romanzo ha come protagonisti principali alcuni adolescenti che scelgono come posto fisso per il loro ritrovo un chiostro di distribuzione automatica aperto h24. Da questo luogo essi partono per nuovi viaggi per attraversare fatti che, purtroppo, in questo caso non sono avventure fantastiche, come ce lo raccontano tanti altri libri. Sono fatti quotidiani che, resi ancor più ruvidi attraverso un linguaggio crudo ma mai scocciante che l’autrice propone (per dare risalto a ciò che è reale, evidentemente), si scontrano con l’essenza dei ragazzi stessi, fatta di creta che al primo tocco si frantuma. A rimetterli in sesto non basta un po’ di colla. La mente umana è tanto affascinante quanto complessa: non basta un legante materiale, c’è bisogno di più, c’è bisogno di relazione.

Nel romanzo di Emma Margari vi è un intreccio di relazioni che , a mio avviso, sono alla base del romanzo stesso.  Ricordo che il romanzo è stato concepito dall’autrice proprio in quel momento storico ove non era consentito uscire di casa a causa del lockdown sanitario. Un periodo molto duro per i ragazzi ed allo stesso tempo un periodo evidentemente proficuo per chi ha deciso, come ha fatto l’autrice, di riflettere sulla privazioni di molte relazioni e sul pericoloso e reale effetto che avrebbe avuto, così come ha avuto, sugli adolescenti.

Vediamo insieme le tipologie di relazioni che troviamo nel libro.

 

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Dapprima la non-relazione.

È sintomatico il fatto che la prima relazione che ci viene proposta è quella tra una delle principali protagoniste del romanzo (Ludo) ed un “tizio”, uno sconosciuto. Una relazione che è un non-incontro perché i due non si parlano, non comunicano verbalmente ma comunicano in diversi altri modi.
Eppur tuttavia, proprio in questa non-relazione, emerge il primo pensiero di Ludo: «“Come siamo diventati… Esseri umani silenti che si comportano come macchine”, pensò Ludo osservando quella scena al rallentatore». Curioso, ma probabilmente anche voluto dall’autrice, contrapporre la macchina all’uomo, la ragazza che giudica l’uomo silente paragonandolo ad una macchina, mentre lei da sola con il suo essere trova buono rinchiudersi in quel luogo fatto di macchine e di atroci silenzi. Le non-relazioni. La macchina che raggiunge l’uomo per devastarlo facendosi credere indispensabile. Un pensiero il mio, invero, che potrebbe essere anche niente se solo sapessimo utilizzare le macchine in modo corretto. Ma non siamo propensi a leggere i manuali di istruzione, non siamo in grado di comprendere i danni che l’utilizzo scorretto può provocare.

Relazione adolescente - genitore

Altro tipo di relazione che troviamo nel romanzo è quella tra adolescente e genitore. In queste relazioni non tutti i casi sono uguali. Esistono relazioni perse in cui il genitore è assente. Ne esistono altre in cui il genitore è presente ma non riesce a comunicare col figlio. Si sa che il periodo adolescenziale è il periodo della crisi. E la crisi è utile per l’adolescente, anzi possiamo dire che è l’essenza stessa del periodo adolescenziale. Probabilmente è il mezzo più idoneo per crescere.

Il termine crisi ha origine dal termine latino crisis, greco κρίσις (crisis) che significa «scelta, decisione, fase decisiva di una malattia», derivanti di κρίνω (crino) «distinguere, giudicare». È il passaggio tra l’essere bambino in cui si fa ciò che i genitori dicono e l’essere maturo in cui si fanno delle scelte iniziando a distinguere e giudicare. È il momento in cui la persona inizia a dire “io ci sono”. E così, dopo aver riempito il suo zainetto con tutto ciò che i suoi genitori gli hanno trasmesso, l’adolescente inizia a chiedersi di cosa è stato riempito. Rovistando trova cose che piacciono e cose che non piacciono. Inizia per l’adolescente la fase più o meno lunga in cui l’atto del separare (per distinguere, appunto) è predominante. Inizia la fase in cui emergere il suo carattere. Da questo momento l’adolescente si sente in lotta per far emergere il proprio talento. E se non trova il genitore e l’adulto preparato, questa lotta si trasforma in una vera e propria guerra dove si possono riportare delle ferite anche gravi che avranno bisogno di cure lunghe per poter essere sanate.

Relazione adolescente - adolescente

Nel romanzo la relazione tra adolescenti appare sempre contraddittoria. Ci sono alcune relazioni sane tra amici che si aiutano. Ma approfondendo ciascuna di queste relazioni non riusciamo mai a trovare la vera Amicizia: l’Amico dona la propria vita.
Nel racconto invece emerge sempre che l’amico fa qualcosa per l’altro mettendo i bisogni di quest’ultimo sempre al secondo posto. Al primo v’è sempre l’egoismo, ciò che il soggetto adolescente può ottenere o ciò che non deve assolutamente perdere; e non importa se è questo qualcosa è significativo o meno. L’aiuto all’amico viene dato solo ed esclusivamente se non esistono sforzi particolari o privazioni di qualsiasi sorta. Penso al passaggio del romanzo quando alcuni adolescenti ci pensano due volte prima di aiutare un loro amico riflettendo su ciò che posso subire (ad esempio lo scontro con i genitori).
È vero, si parla di adolescenti, quindi, è normale che accada questo. Ma qui ne scrivo per spronare noi adulti ad educare gli adolescenti trasmettendo qual è la vera Amicizia. L’Amicizia è incondizionata, non chiede nulla in cambio e, se prevedere l’aiuto per risollevare le sorti dell’Amico bisognoso, non effettua nessun calcolo per esaminare da che parte pende la bilancia alla fine dei conti.

Altre relazioni tra adolescenti poi sono davvero dannose. Atti adolescenziali che si ripercuotono negativamente su loro stessi.
Un adolescente che ne sfrutta un altro per ottenere ciò che vuole, tra sesso e desiderio di onnipotenza.
Un adolescente che subisce dal suo pari questi sfruttamenti.
Ciò è quanto l’autrice racconta per spiegarci la relazione tra adolescenti. Questa relazione oltre a generare malessere pericoloso e deleterio, genera anche un turbinio di emozioni e schiavitù. Tutti gli adolescenti sono schiavi del loro stesso agire (adolescenti ed adulti, invero ma qui ci vogliamo soffermare sui primi). Lo sono anche quelli che pensano di essere liberi. Perché la schiavitù è data dall’atto sbagliato compiuto e non dall’ideologia di essere incatenato da qualcuno o qualcosa.

Relazione adolescente - adulto non genitore

Le relazioni che sorgono tra adolescente e adulto che non sia genitore sono messe in risalto soprattutto attraverso la relazione adolescente - scuola. Un’istituzione che sembra essere posta lì dov’è in modo statico, ferma al suo posto senza fare alcun passo verso l’adolescente. Quando si muove poi sembra farlo non per comprenderlo e/o dirigerlo verso la verità, ma per cercare di porre rimedio ad un inconveniente proveniente da una situazione difficile. È il fallimento dell’educazione? Possibile che gli adolescenti siano arrivati a compiere atti così deplorevoli senza che gli adulti coinvolti nell’educazione non si pongano la dovuta domanda: dove abbiamo sbagliato?

Sappiamo che la natura umana è incline all’errore. È evidente. A maggior ragione anche gli adolescenti lo sono, appurata la loro fragilità e il loro stadio d’essere. Ma davvero il sistema educativo non può nulla nel prevenire alcuni atti disordinati oppure non vi è un reale e profondo impegno da parte degli educatori e più specificatamente da parte delle agenzie educative?

Questo e altri interrogativi sorgono nella mente del lettore adulto attento. C’è bisogno di dare risposte concrete. C’è bisogno di riflettere e far riflettere. Ed è quello che fa Emma Margari. 

L’autrice con “H24” si rivolge agli adolescenti scrivendo un romanzo che parla di intelligenza emotiva e di emozioni anche per dare alcune concrete risposte. Ma questo è un aspetto che voglio rimandare alla vostra attenzione attraverso la lettura di questo meraviglioso romanzo.

 Acquista qui una copia per te e per l'adolescente che hai a cuore. 

Antonio Ferriero
CEO NelBelSalento

 

 

 

 

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Luogo

Lecce, LE, Puglia

Dettagli

ID articolo: 45
Visualizzato: 1276
Aggiunto: 30-03-2023 17:27:22
Scadenza: Non scade mai
In categorie: Libri

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